Riforma Orlando: addio al ricorso per Cassazione firmato direttamente dall’imputato

//Riforma Orlando: addio al ricorso per Cassazione firmato direttamente dall’imputato

La riforma del Ministro della Giustizia, Andrea Orlando,  appena approvata (Legge n. 103/2017), apporta significative modifiche sia alle legge penale sostanziale, sia al codice di rito.

Tra quelle di maggior impatto si segnala la modifica dell’art. 613 c.p.p. che disciplina l’attività del difensore nel procedimento per Cassazione.

La riforma, infatti, ha eliminato la possibilità per la parte di provvedere personalmente alla stesura e alla sottoscrizione del ricorso per Cassazione: i ricorsi avanti l’organo di massimo grado giurisdizionale potranno essere presentati solo per il tramite di un avvocato iscritto all’Albo speciale. Il ricorso sottoscritto direttamente dall’imputato sarà ritenuto, invece, inammissibile.

In attesa di conoscere gli orientamenti della dottrina (e eventualmente della Corte Costituzionale) ritengo che la novità non sia da ritenersi lesiva dei diritti costituzionali.

Il diritto di difesa di cui all’art. 24 Cost. è, infatti, comunque garantito, essendo state estese al ricorso per Cassazione le modalità di esercizio del diritto previste già per gli altri gradi di giudizio. Medesime conclusioni in relazione al disposto di cui all’art. 111, co. 7, Cost., che ritiene sempre ammissibile il ricorso per Cassazione per violazione di legge contro i provvedimenti sulla libertà personale.

La modifica sembra impattare solo sulle modalità di esercizio del diritto ad adire la Corte di legittimità, senza comprimerlo, né comprometterlo.

Si segnala che la Corte di Cassazione ha predisposto  le linee guida relative alla recentissima “Riforma Orlando” del processo penale (L. 103/2017) entrata in vigore lo scorso 3 Agosto.

2017-09-27T09:05:26+00:00 4 Agosto 2017|News|