Modelli 231 e OdV indispensabili per evitare il penale

//Modelli 231 e OdV indispensabili per evitare il penale

Una recente indagine effettuata su 45 imprese, soprattutto PMI (piccole medie imprese) in 8 Regioni (Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Lazio, Campania, Puglia e Sicilia) ha svelato che soltanto un terzo delle imprese italiane sono attrezzate per difendersi dal rischio di corruzione (che per essere abbattuto richiede soprattutto che siano regolati e disciplinati i rapporti con la Pubblica Amministrazione, come gli omaggi, le spese di rappresentanza, le visite ispettive di funzionari pubblici, ecc.) e, più in generale, hanno adottato le contromisure per evitare la responsabilità amministrativa da reato.

A rivelarlo è il Sole 24 Ore che ha pubblicato i dati di un’indagine condotta da Confindustria e TIM.

Trattasi della responsabilità delle società e degli enti che deriva da reato e che può comportare sanzioni come la confisca del patrimonio della società oppure la chiusura dell’azienda (D.Lgs. 231/01).

Resta, quindi, in Italia, alto il rischio per queste imprese di incorrere in una responsabilità penale per reati di corruzione (ma anche per infortuni sul lavoro, reati ambientali, reati informatici,..). Una responsabilità che, eppure, ben potrebbe essere evitata: è sufficiente dotarsi di modelli di organizzazione e gestione ex D.Lgs. 231/2001, con procedure organizzative e protocolli specifici al fine di limitare il rischio che si verifichino reati, nonché di un Organismo di Vigilanza. In questa prospettiva si confida possa sempre più prendere spazio anche in Italia, inoltre, il c.d. whistleblowing, pratica che agevola i dipendenti a denunciare le violazioni, anche garantendo l’anonimato.

Tutelare il benessere dell’azienda ed evitare la commissione di reati è nell’interesse non solo degli amministratori e dei dirigenti, ma anche degli stessi dipendenti.


Scarica il documento PDF l’“Indagine modelli organizzativi 231 e anticorruzione” curata da:
Confindustria Affari Legislativi
TIM Direzione Compliance – Compliance 231 e Chief Pricing Office – Quality.
Si ringrazia per la collaborazione Francesca Mazzolari – Centro Studi Confindustria
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2017-05-16T15:26:11+00:00 16 Maggio 2017|News|