Il mancato pagamento dell’IVA o l’uso di fatture false sono tipici casi di evasione fiscale (ex D.Lgs. 74/2000) che possono avere rilevanza penale. Ogni procedimento penale per violazioni tributarie (come, ad esempio, il mancato pagamento delle ritenute certificate operate sui compensi dei dipendenti o l’errata indicazione dei redditi nella dichiarazione) deve essere gestito con cautela, valutando la possibilità di utilizzare in sede amministrativa gli specifici “condoni” che la legge prevede per ottenere, in taluni casi, l’estinzione del reato in sede penale.
I reati tributari di cui al D.Lgs. 74/2000 prevedono la pena della reclusione per le condotte finalizzate ad ottenere un indebito risparmio di imposta. Sono reati che si originano nel caso di evasione fiscale e, quindi, di mancato pagamento delle tasse dovute all’Erario. Si tratta di comportamenti che il legislatore ritiene particolarmente gravi, come conferma il generale aumento delle pene operato dall’ultima riforma (D.L. n. 124/2019).
Non è infrequente osservare che tali contestazioni fiscali, soprattutto quando riferite ai legali rappresentanti di società “virtuose”, anche multinazionali, possono essere il frutto di meri errori commessi in dichiarazione a causa delle insidie presenti nella normativa tributaria. Si pensi, ad esempio, alle ipotesi di inesatta deducibilità dei costi ovvero di transfer pricing (violazione del principio del “valore normale” di cui all’art. 110 TUIR), che possono generare trasmissioni di notizie di reato alla Procura della Repubblica per il delitto di dichiarazione infedele ex art. 4 D.Lgs. 74/2000 (anche se trattasi di ipotesi oggi meno frequenti viste le modifiche intervenute con il D.Lgs. 158/2015).
Accanto alla dichiarazione infedele, il nostro ordinamento punisce con il carcere il delitto di omessa presentazione della dichiarazione dei redditi. E’ la fattispecie di reato che identifica la peculiare posizione del c.d. evasore totale.
Vi sono poi le pratiche fraudolente poste in essere da aziende ed imprenditori al fine di ottenere, ad esempio tramite l’utilizzo in dichiarazione di fatture false (sia per prestazioni oggettivamente inesistenti, sia soggettivamente inesistenti, rilevanti ex art. 2 D.Lgs. 74/2000), un indebito risparmio fiscale. Il delitto di dichiarazione fraudolenta mediante utilizzo di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti di cui all’art. 2 D.Lgs. 74/2000 reprime, peraltro, anche le c.d. “frodi carosello“.
Reato speculare rispetto all’art. 2 D.Lgs. 74/2000 è il delitto di emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti di cui all’art. 8 dello stesso decreto, che punisce con la reclusione chiunque emetta fatture false (quindi per prestazioni non realmente realizzate) al fine di consentire a terzi l’evasione.
Il D.Lgs. 74/2000 sanziona con la pena carceraria anche l’omesso versamento dell’IVA e delle ritenute certificate, condotte che potrebbero essere giustificabili – secondo un certo indirizzo interpretativo della Corte di Cassazione – dalla crisi di liquidità dell’impresa.
Qualunque sia l’ipotesi delittuosa di natura penal-tributaria è sempre necessario difendersi nel processo penale con attenzione e precisione di argomenti, al fine di individuare la strada giuridica corretta per poter far valere le proprie ragioni. Importante, inoltre, è il coordinamento tra il penalista di riferimento ed il consulente tributarista.
I REATI TRIBUTARI
Dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti
Art. 2 D.Lgs. 74/2000
Dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici
Art. 3 D.Lgs. 74/2000
Dichiarazione infedele
Art. 4 D.Lgs. 74/2000
Omessa dichiarazione
Art. 5 D.Lgs. 74/2000
Emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti
Art. 8 D.Lgs. 74/2000
Occultamento o distruzione di documenti contabili
Art. 10 D.Lgs. 74/2000
Omesso versamento di ritenute dovute o certificate
Art. 10 bis D.Lgs.74/2000
Omesso versamento di IVA
Art. 10 ter D.Lgs. 74/2000
Indebita compensazione
Art. 10 quater D.Lgs. 74/2000
Sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte
Art. 11 D.Lgs. 74/2000